PROGRAMMA ACCOMPAGNATORI


Lunedì 17 settembre

Pranzo
Palazzo del Bo', via VIII Febbraio, 2 - Sala della Basilica

Visita guidata al Palazzo del Bo'
La visita è articolata in gruppi di 40 persone, con inizio alle ore: 13:45, 14:00, 14:15 - durata circa 30 minuti.
Punto di ritrovo: Sala dei Quaranta, Palazzo del Bo'.

Apericena di Benvenuto
Caffè Pedrocchi, via VIII Febbraio, 15, sala Rossini


Martedì 18 settembre

Visita guidata all'Orto Botanico dell'Università di Padova
Via Orto Botanico, 15 - ore 10.00.
All'interno è presente un bookshop, non un punto di ristoro. Una visita può durare da un'ora a mezza giornata, secondo l'interesse del visitatore.

Pranzo
Polo "A. Vallisneri", Viale G. Colombo, 3 - Aula studio al piano rialzato.

Cena di Gala
Ristorante Tavern, Monselice.
Punti di ritrovo:
- parcheggio Piazzale Boschetti, ore 18:45 (3 pullman)
- Corso Milano 77, in prossimità del Teatro Verdi, ore 18:45 (1 pullman)
- soste temporanee presso Hotel Mantegna e Hotel Galileo, ore 19 circa

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mappa



Mercoledì 19 settembre

Pranzo
Polo "A. Vallisneri", Viale G. Colombo, 3 - Aula studio al piano rialzato.




ORTO BOTANICO DI PADOVA

L’Orto botanico di Padova fu istituito nel 1545 per la coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la grande maggioranza dei "semplici", cioè di quei medicamenti che provenivano direttamente dalla natura. Proprio per questa ragione i primi orti botanici vennero denominati “giardini dei semplici” ovvero horti simplicium.

Non esistono documenti che attestino la paternità del progetto dell'Horto medicinale, anche se è documentato il coinvolgimento nei lavori di esecuzione dell'architetto bergamasco Andrea Moroni, autore anche del cortile antico di Palazzo Bo. La forma trapezoidale del terreno a disposizione, che precedentemente apparteneva al vicino monastero di Santa Giustina, condizionò la pianta dell'Orto; allo stesso tempo su di essa influirono anche le concezioni scientifiche e filosofiche del tempo, dando luogo a una rappresentazione densa di significati geografici, astrologici e forse persino esoterici, presumibilmente con il contributo determinante di Daniele Barbaro, umanista, scienziato e successivamente cardinale della Chiesa cattolica.

Nel corso dei secoli, l’Orto di Padova si è situato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Sulla base di queste considerazioni, nel 1997 esso è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale (World Heritage List) come bene culturale. Esso testimonia infatti uno scambio di influenze considerevoli nell’area culturale delle scienze botaniche (criterio ii della Linee Guida Operative della Convenzione del Patrimonio Mondiale) e costituisce una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale (criterio iii).



PALAZZO DEL BO'

La sede storica dell'Università di Padova, un ateneo prestigioso che ospitò personaggi illustri, come Galileo, Copernico, Papa Sisto IV, Stefan I Bathory (re di Polonia), Ippolito Nievo, Giovanni Battista Morgagni (fondatore dell'anatomia patologica) e William Harvey (che con quanto appreso nel corso dei suoi studi a Padova scoprì la circolazione del sangue), sorge al centro della città tra il Caffè Pedrocchi e il Municipio.
Viene popolarmente chiamata il Bo perchè realizzata inglobando un antico albergo che aveva appunto il bue come insegna (hospitium bovis) trovandosi accanto ad alcune macellerie.
I primi documenti accademici risalgono al 1222, anche se non si può dare una data certa alla fondazione, in quanto nacque come Universitas Studentium, aggregazione spontanea di studenti e docenti.

Nella seconda metà del Cinquecento il Bo viene ampliato e trasformato; il corpo principale del Palazzo, con il Cortile Antico a doppio ordine di colonne, prende la forma che oggi conosciamo. Il radicale intervento è attribuito ad Andrea Moroni, architetto molto attivo in città. Il Cortile è ornato da numerosi stemmi, lì collocati fino alla fine del Seicento per rappresentare le famiglie degli studenti e coloro che occupavano cariche accademiche.
Tra le sale più importanti di Palazzo Bo vanno ricordati il Teatro Anatomico e l’Aula Magna, citata già nel 1399 come parte dell’Hospitium Bovis e assegnata poi ai giuristi (ma a Galileo, a causa del forte afflusso di studenti alle lezioni, fu consentito di utilizzarla per l’insegnamento). A metà Ottocento si decide di riservare l’Aula alle cerimonie: di qui la decorazione del soffitto e in seguito la sistemazione definitiva da parte dell’architetto e designer Gio Ponti, che nel 1942 consegna uno spazio fortemente rinnovato.